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14 Ottobre 2021

Rebranding, repositioning, restyling… repetita iuvant, sed stufant

Silvio Agostoni
Silvio Agostoni HEAD OF DESIGN

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Lo stile è l'impronta di ciò che si è in ciò che si fa.

RENÉ DAUMAL

1. Cosa significa restyling del logo?

Il logo è il biglietto da visita dell’azienda. Il simbolo attraverso cui si comunica il proprio nome, la propria attività e si genera il primo contatto emotivo con il cliente. 

Decidere di fare un restyling del logo vuol dire rifare il look all'elemento che caratterizza maggiormente il tuo brand. Significa sostituire il logo con un nuovo pittogramma e un diverso font, così da cambiare forma, stile, cromie e caratteri tipografici. Dare, in breve, una rinfrescata ai segni grafici della tua immagine aziendale.

 

Prima di accompagnarti per mano alla scoperta del tema però ritengo doverosa una precisazione: 

Voglio rifare il logo per raggiungere nuovi clienti” NON è una ragione riconducibile al discorso restyling che stiamo per affrontare in questo articolo. Infatti, il restyling non è da confondere con la necessità di repositioning.
Repositioning significa riposizionare sul mercato il tuo brand per intercettare nuovi pubblici o per differenziarti dall’offerta dei competitor. 

Altrettanto diverso è il rebranding, il quale si interessa di scardinare e riequilibrare l’identità e i valori del marchio, in funzione di una necessità di cambiamento e di rinnovamento.
Il restyling può poi venire in aiuto a questi due processi, ma non è mai il punto di partenza in questi casi.


Restyling, repositioning, rebranding: la precisione non è superflua, ma imprescindibile per identificare l’esigenza del tuo brand e non farti ingannare da termini assonanti, ma comunque distanti tra loro.

2. Perché fare il restyling del proprio logo? 

Come si arriva a prendere la decisione di fare un restyling del logo?
Il cambiamento spesso spaventa, ma apre anche a numerose opportunità.

Dalla mia esperienza, ci sono strade diverse che possono portare a questo stesso punto di ri-partenza. Di seguito, provo a sintetizzare le tante risposte che alcuni imprenditori locali mi hanno fornito a riguardo.

 

  • Necessità. “Anni fa ho aperto una nuova attività e, per esigenza, ho avuto il bisogno di inventarmi anche un logo. Chiaramente, non essendo del mestiere, l’ho fatto in fretta e senza darci troppo peso. Forse se ci avessi pensato subito avrei guadagnato del tempo!”
    E tu, ti sei mai chiesto se il tuo logo attuale è efficace e rappresenta ancora l’azienda, oppure è rimasto un passo indietro rispetto all’evoluzione compiuta? È naturale che ci voglia tempo per prendere coscienza dell’importanza di fare impresa e della mission della tua azienda.
  • Aggiornare la brand image.Siamo cresciuti, sono passati tanti anni e sono cambiate le percezioni, le opinioni pubbliche e le estetiche in voga.”
    Anche i loghi, come le tecnologie, possono risultare obsoleti e aver bisogno di un aggiornamento. Per questo bisogna sempre sintonizzarsi con lo Spirito del tempo (E. Morin) del proprio pubblico ed è bene ricordare che i valori di inclusività, rispetto ed equità si esprimono a partire anche dall’immagine di brand.
  • Posizionamento. “È cambiata la mia offerta sul mercato e il mio pubblico di riferimento è diverso. Quindi non mi sento più rappresentato dal mio logo.”
    Come visto sopra, il restyling del logo può essere uno strumento che accompagna il repositioning del brand. Per esempio, un nuovo logo, che mostra cromie molto differenti rispetto a quelle più comuni tra i suoi competitor, emerge sulla scena e non lascia indifferenti gli spettatori.
  • Nessuno mi capisce. I miei clienti non capiscono il mio logo. Quando chiedo a qualcuno cosa vede nel mio logo risponde sempre qualcosa di diverso e distante dall’identità della mia azienda.”
    E tu, ti sei mai chiesto come viene interpretato il tuo logo dai clienti? Conoscere la risposta può portare conferme oppure può voler dire iniziare a lavorare per migliorare la brand awareness e scoprire nuovi lati che non si erano presi ancora in considerazione.
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Queste sono solo alcune delle ragioni per cui fare il restyling del proprio logo, ma sono sicuro che leggendo te ne siano già venute in mente tante altre.
Dunque, perché aspettare?

3. Da cosa non farsi intimidire

 

 

Il premio Nobel, Daniel Kahneman sostiene che l’essere umano è avverso alla perdita. Quindi, piuttosto di rischiare di guadagnare, preferisce tenersi lontano dalla minaccia di perdere. 


Sono molti gli esempi che cavalcano questa debolezza: brand come Spotify o Netflix iniziano a proporti una prova gratuita e poi, solo quando ti sei abituato al servizio, ti chiedono di pagare un abbonamento.

Perché rinunciare a qualcosa a cui ti sei abituato e che è diventato famigliare è molto difficile. 

È questa la logica emotiva che ci tiene spesso incatenati allo status quo e rende arduo il cambiamento.

Tuttavia, una volta che la conosciamo, possiamo gestirla e superarla con la razionalità.

Tornando al restyling di un logo, i timori più popolari che ho raccolto in questi anni di lavoro con le imprese sono diversi. In gran parte, c’è la paura di non piacere più a causa di una nuova veste grafica. Di essere rifiutati a prima impressione, un po’ come quando provi un drastico taglio di capelli o un nuovo look e il/la partner non si esime dal darti il suo parere.

E ancora, con un nuovo logo si prova la paura di confondere il proprio pubblico di riferimento e di non essere più facilmente riconosciuti. 

 

 

Questi timori sono comuni e non del tutto infondati, ma come ho detto, la razionalità è la chiave per superarli. In questo caso specifico, la razionalità assume il ruolo di analisi e di strategia.

4 . Un'azione non raccontata è come se non fosse mai accaduta

 

 

Sicuramente troverai amici pronti a consigliarti di creare il tuo logo con dei software online che propongono una serie di combinazioni fortunose apparentemente economiche. Ma, una ragione per cui il costo è irrisorio, c’è.

 

Ogni azienda è unica e ha la sua identità. Per questo il restyling del logo necessita di strategie di comunicazione pensate ad hoc.

Un’agenzia di professionisti, oltre alle conoscenze grafiche, ha la formazione e l’esperienza adatte a interpretare le esigenze del tuo brand e a esprimerle al meglio. 

Infatti, nel restyling del logo un elemento fondamentale è la conoscenza approfondita del brand, dei suoi valori e della sua storia.
Come puoi immaginare, per arrivare al risultato finale si fanno innumerevoli tentativi con lo scopo di restituire graficamente, nella maniera più efficace possibile, l’identità di un brand.

Un processo lungo, ma costruttivo.

 

Infine, per me una strategia completa prevede anche come comunicare il restyling effettuato. Perché bisogna essere in grado di raccontare il cambiamento senza lasciar pensare nemmeno per un momento che esso sia solo un bel virtuosismo artistico che poteva essere eseguito da chiunque. Infatti, quel cambiamento porta con sé un universo simbolico che ha preso forma per raccontare al meglio l’azienda. E, come tutti i racconti che si rispettano, è rivolto ai destinatari (in questo caso clienti e stakeholder). Per questo è importante definire una serie di azioni che siano ricche di senso per le persone.

 

Un esempio? L’organizzazione di un evento, come una mostra, che, senza alcun intento autocelebrativo, faccia emergere la sensibilità del tuo marchio verso tensioni di carattere sociale, ambientale o culturale.

 

Per tendere a essere un brand che non si rifà solo il look, ma che lo fa ponendosi in ascolto del contesto in cui è immerso. Dimostrando, così, di essere in grado di riconoscere i bisogni e di prendere posizione su temi che riguardano la collettività. 

Perché compiere il restyling del tuo logo non è un mero esercizio di stile, ma migliora la tua identità di brand.